POTERE E REALTA' NELLA MUSICA DI GIUSEPPE VERDI Percorso con ascolti mus
APPUNTAMENTO giovedì 1 Febbraio alle ore 17.30
A cura di: Francesco Cavalla (Università degli Studi di Padova)
Figlio di un oste e di una filatrice, quando tentò l'esame di ammissione al Conservatorio di Milano, fu respinto "per scorretta posizione della mano e raggiunti limiti di età".
Aveva diciotto anni e si chiamava Giuseppe Verdi.
Una decina d'anni dopo aveva già composto un'opera tanto popolare che veniva cantata persino lungo le strade. Era il Nabucco, eseguito alla scala nel 1842. Seguì un tempo di vita tanto fitto di creazioni che, riguardando a ritroso a quelli che furono gli anni più fervidi della sua esistenza, Verdi li considerò, sono parole sue, "anni di galera". Ma gli valsero un successo senza pari ed un seggio da deputato nel primo Parlamento italiano, quello del 1861.
Quando la morte si annunciò in modo improvviso, un malore che lo colse lungo la strada, le strade di Milano furono cosparse di paglia perché il rumore degli zoccoli dei cavalli non turbasse gli ultimi giorni del Maestro. Ebbe esequie semplici e sobrie, come la sua vita, ma quando il corpo fu traslato alla casa degli artisti di milano, sulle gradinate l'attendeva un coro di ottocento voci che, dirette da Arturo Toscanini, intonarono per lui il Coro del Nabucco.
La Dante Alighieri fu fondata al tempo dei fervidi anni verdiani ed è per questo che siamo particolarmente felici di inaugurare l'anno sociale 2018 nel segno di Verdi. Ce ne parlerà e ce ne farà ascoltare la musica, uno studioso già noto ai nostri amici per la vivacità della verve scenica e la raffinata cultura: Francesco Cavalla, docente dell'Università degli Studi di Padova.
Vi aspettiamo!
Per informazioni:
049.664238 martedì e venerdì dalle ore 10:00 alle ore 13:00
348.1072540 (Maristella Mazzocca - Presidente Comitato di Padova)
dantealighieripadova@gmail.com